Gino Paoli - Albergo a Ore

Io lavoro al bar di un albergo a ore
Porto su il caffè a chi fa l'amore
Vanno su e giù coppie tutte uguali
Non le vedo più neanche con gli occhiali, ma

Ma sono rimasto lì, lì come un cretino
Vedendo quei due arrivare un mattino
Puliti, educati, sembravano finti
Sembravano proprio due santi dipinti

M' han chiesto una stanza io
Io li ho fatto vedere la meno schifosa
La numero tre
E ho messo nel letto I lenzuoli puliti poi
Poi, come San Pietro gli ho dato le chiavi
Gli ho dato le chiavi di quel, quel paradiso
E ho chiuso la porta, sul loro sorriso

Io lavoro al bar di un albergo a ore
Porto su il caffè a chi fa l'amore
Vanno su e giù coppie sempre uguali
Non le vedo più neanche con gli occhiali, ma

Ma sono rimasto lì, lì come un cretino
Aprendo la porta quel grigio mattino
Se n'erano andati in silenzio perfetto
Lasciando soltanto, solo due corpi nel letto

Io lo so, e lo so, che non c'entro, però
Però non è giusto morire a vent'anni e poi
E poi proprio qui

Me li hanno incartati in bianchi lenzuoli
E l'ultimo viaggio l'han fatto da soli
Né fiori né gente, soltanto un furgone
Ma là dove vanno, staranno benone

Io lavoro al bar di un albergo a ore
Porto su il caffè a chi fa l'amore
Io sarò un cretino ma chissà, chissà perché
Non mi va di dare a nessuno la chiave del numero tre

Written by:
Edith Delecluse, Marguerite Monnot, Herbert Pagani, Michelle Senlis

Publisher:
Lyrics © Sony/ATV Music Publishing LLC

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Gino Paoli

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