Andrea Santori - Diario di settembre

Pomeriggio ventoso, strane nubi
Strano groviglio di miraggi e di memoria
"Guardala bene, questa
È una mia vecchia fotografia
Anche se ancora non mi rassomiglia"
E noi seduti qui a parlar d' America
E di altre strategie di rivoluzione
"Speriamo che il vento cambi in fretta
E che non faccia troppi danni questo temporale

Spesso l' amore è una ferita che cerchiamo
Di lasciare aperta a lungo, il più a lungo che si può
Magari solo per potersi dire un' altra volta
"Puoi lasciarmi sanguinare ancora un po'?"
Più giù c'è un conto alla rovescia che ci aspetta
E che qualcuno fra me e te dovrà iniziare prima o poi
Forse inseguito troppo a lungo, il Grande Sogno
È diventato un' ossessione che ora sta inseguendo noi

Ma noi terremo gli occhi chiusi ancora un poco
Magari riusciremo ad abituarli bene al buio
E vedere solamente ciò che c'è
Quando li riapriremo e ci guarderemo intorno
E le cicatrici che ci scambieremo
Che ridendo chiameremo "incidenti di percorso"
La luna che per specchiarsi meglio
Si è sfracellata sul fondo del pozzo

L' ultimo sguardo e tutto sembra già risolto
Non serve dare una risposta ad ogni dubbio
Puoi pure odiarmi, sì, se ti fa comodo
Però fai in fretta che il treno sta partendo
Baci ed abbracci di rito e, fra le righe
Scuse infantili e qualche alibi innocente
Che come polvere si posano leggeri
Sulle pagine inutili di un diario di Settembre
Sopra le pagine altrimenti troppo bianche
Di dolori uccisi senza uno straccio di movente

Written by:
Andrea Santori

Publisher:
Lyrics © O/B/O DistroKid

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