Ramon (Der singende Türsteher) - Nella Notte (feat. DALCIN)

Indossan tutti maschere, nessuno mascherine
Pochi bravi a fate e tanti bravi a dire
Ed io cammino sulle punte come ballerine
Per non svegliare i miei che di là stanno a dormire
Giorno padre dei mestieri, notte ma' dei desideri
Un padre che diceva il giorno facile era ieri
C'ha un figlio bipolare, avessi un bilocale
Ci andrei ad abitare solo con pensieri e pare
Ci provo anche se sbaglio
Prima o poi ci schiatto
Nessuno fa la fila per un rollercoaster piatto
A te che sei te
A te che sei tu
Ma se il mondo fosse cieco chi ti cercherebbe più
Saluto il compare del nonno che mi chiama capo
Disegno sul banco di tonno in nero da schizzato
Un amico che fotte accendini chiede se hai da accendere
Uno ruba l'erba del padre e ne resta cenere
Finché l'ultimo fiammifero non si spegnerà
Continuerò a lottare per coglierne i frutti
Perché il fiore che sboccia nelle avversità
È il più raro, il più bello, il più forte, il più vero di tutti

Vedo una stella in cielo pensavo "dagliela"
Ma ti faceva schifo, quindi cambiala
Volevo darle il tuo nome, così in caso se
Ci fossimo lasciati tu ti ricordassi di me
Lo sai che nella notte io non dormo mai
Ho troppi sogni nel cassetto messi via
E già che penso troppe volte a te lo sai
Però non so se sia rancore o nostalgia

La notte che porta consiglio a me porta incertezza
Come Alice e il Bianconiglio, frate, su per la corteccia
Sconfigger la paura ma c'ha in testa l'alloro
In catene dal battesimo con catenine d'oro
E tra un casino e l'altro un altro giorno é andato
Tra un cielo che é turchese, un abajour scassato
Per ogni mio errore, c'é un mio desiderio
Non sono perfetto, bro, ma almeno sono vero
Ed io non me lo spiego, con un sorriso non sincero
Riesco ad apparir leggero come un fiore crisantemo
L'acol é veleno, sì, ma dentro di me
Ci son cose che non voglio, frate, devo ucciderle
Che ci guardano strano se giriamo per i bar
Facciamo il mondo nostro come fossimo Cézanne
Una danza per la vita come un quadro di Renoir
Bere per stare bene come l'assenzio di Degas

Vedo una stella in cielo pensavo "dagliela"
Ma ti faceva schifo, quindi cambiala
Volevo darle il tuo nome, così in caso se
Ci fossimo lasciati tu ti ricordassi di me
Lo sai che nella notte io non dormo mai
Ho troppi sogni nel cassetto messi via
E già che penso troppe volte a te lo sai
Però non so se sia rancore o nostalgia

Written by:
Davide Dalcin, Omar Frare

Publisher:
Lyrics © O/B/O DistroKid

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Ramon (Der singende Türsteher)

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