EY Lares - Epochè

Accendi la TV per spegnere i perché
È l'epoca delle pochezze e non dell'epochè

Delle poche prospettive, delle troppe percezioni
E ricerche introspettive del petrolio nei polmoni

Dei codici binari nei nostri cellulari
E scelte lessicali nelle maschere sociali

Di chi muore, di chi piange e di chi è testimone
Ma la guerra non lo tange perché si combatte altrove

Gloria non nei cieli, ma nell'attimo presente
Fine del mio viaggio è coltivare le esperienze

Se si può realizzare provo ad essere architetto
Provo sempre a cambiare prima di esserne costretto

E se vedo una volante - io ti stringo per un bacio
E spero ci abbandoni nella nostra intimità

I miei amici sono strambi: un po' ti mettono a disagio
Ed io provo lo stesso con quei figli di papà

A sto Mondo c'è chi vive e segue l'etica del soldo
Mio padre che scrive e quando ha tempo bagna l'ort

Discrimini sottili, emersi da bambini
Gli amici ai fucili han sempre preferito i libri

Abbracciati nella notte a qualche disco di De Andrè
Condividere è la base e tutto Il resto vien da sé

Che poi capirsi bene resta sempre un paradosso
E ogni sera insieme porto nuovi segni addosso

E la prossima estate partirò da solo
Mangiatori di patatenella mia cucina a Bolo

La testa fra le mani della mia Musa in questione
Ripasso per gli esami della prossima sessione

Non è che siam felici diciamo che ci provo
Sui social mille amici che mi fan sentire solo

E 'sta democrazia ha in sè del dignitoso
Nell'anestesia di uno schermo luminoso

Chiuso nelle mie prigioni faccio voto di umiltà
Passan le stagioni, cambian le sonorità

La percezione dei minuti, l'importanza degli sguardi
Sempre teso ai miei vissuti e sempre pronti ad ascoltarci

Ho fede in 'sto progetto: forse è un vero inizio
Metà di chi rispetto ha lavorato a questo disco
E ho sempre fatto il tifo per chi fa e non sparla
La valle fa un po' schifo noi lottiamo per cambiarla

Written by:
Jacopo Gusmeroli

Publisher:
Lyrics © O/B/O DistroKid

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