Valerio Carbone - Canto notturno in Sim (Charles Baudelaire e le tristezze della luna) (feat. Simone Balestro)

Radenti come sciabola, sulla pelle ruvida
La notte, il buio e la malinconia
La luna, ancora alta, ancora graffia
Coi suoi raggi la mia lucida follia (ah ah!)
Ma sotto la mia scorza m'accorgo
Sento e vedo qualcosa che non va
Un'anima ferita dalla brama e dall'assenzio
Trova e perde la sua libertà...
Un uomo, forse già lo so
Stasera un uomo non sarò
Quando la luna abbaglierà gli occhi suoi
Un uomo non sarò!

E dal cantico dei suoi gemiti
S'ispira e cresce la mia energia
Mentre le sue labbra e la mia bocca
Si confondono e si chiudono, si cercano
Maestra di stiletto, colpisce d'improvviso
Un fendente proprio in mezzo al petto
La guardo di rimpetto, stordito mi rialzo
La bacio, passo al contrattacco
Consenziente vittima del gioco più perverso
Diletto dei seni suoi
Con i piedi lei calpesta il mio cuore
Io la mordo, senza far rumore
È un gioco proibito, un attimo infinito
La danza della mia mano
Che penetra e compenetra
La sua pelle umida, nell'odore di vino
La luna, ancora alta, ancora insiste
Ancora mi spinge verso di lei
Che con il suo sguardo dilania il mio livore
Ed io vorrei morire tra le sue catene...

Ma sotto la mia scorza m'accorgo
Sento e vedo qualcosa che non va
Un'anima ferita dalla brama e dal piacere
Trova e perde la sua libertà...
Un uomo, forse già lo so
Un uomo stasera non sarò
Un uomo, forse già lo so
Stasera un uomo non sarò...

Written by:
Valerio Carbone

Publisher:
Lyrics © O/B/O DistroKid

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