Nesli - Confessione - story

Forse non ricordo com'era quand'ero piccolo
Quando avrei dovuto imparare a sentirmi unico
Quando avrei dovuto svegliarmi dal peggior incubo
E quando avrei dovuto capire che ero in pericolo

Forse no, non ricordo
Questo giorno è troppo lungo e io dentro ci muoio
Non sono come voglio, non sai quello che voglio
Tu scopati l'orgoglio e tanto questo mondo è come te
Vuole solo un segno, come un figlio
Dentro di sé, io non mi assomiglio
Dentro tutto questo, faccio un altro miglio e mi detesto
Cosa provi adesso che hai visto il mondo solo attraverso
Gli occhi sbarrati e un cielo terso
Mi guardano pensando che abbia perso
Ma io non l'ho mai perso il senso
Sono qui che scrivo e non ci penso
La mente viaggia sempre contro senso
Io a cercare, tento, sotto effetto dei giorni
Perché se provi affetto sprofondi
In bilico tra mondi immaginari
Tramonti visionari, tra i conti della banca sempre pari
Con tutti i soldi spesi eravamo milionari

Forse no, non ricordo
Quando in testa avevo solamente questo sogno
Quando ti dicevo, "Io se parto non ritorno"
Non credo più all'inferno
Un dio che non ha mai voluto il meglio
Per ogni suo figlio in questa terra
Ma credo nella guerra, perché ce l'ho nel sangue
Perché a ingoiare merda prima o poi diventi grande
Forse non ricordo com'era prima di questo
Prima di capire che in fondo nessuno è onesto
Prima delle firme sui fogli, di tutto il resto
Prima di vedere la tua faccia su un manifesto
Forse, no, non ricordo
Le battaglie fatte fino all'ultimo secondo
Aspettando il tuo turno, il tuo treno il tuo giorno
Perso sempre dentro lo stesso brutto sogno
Forse non ricordo il senso e la fatica
La follia e la voglia in questa cazzo di vita
Gli amici che non ho più saputo tenermi accanto
Non me ne vanto, ma il diavolo, ma il diavolo si è preso il banco
Io seduto al tavolo, all'ultima puntata
Se fosse una serie sarebbe l'ultima puntata
Se fosse una serie sarebbe l'arma puntata

Forse non ricordo com'era la vita prima
Prima di capire che perdere ci avvicina
All'idea di noi, sì, ma quella più cattiva
All'idea che poi come il corpo tutto va in rovina
Forse dovrei tornare a scrivere solo per me
Non per te, non per lui, non per loro, non per lei
Hanno fatto i soldi, sono in molti
Per me non sono morti
E non li ho mai visti come rei
Discorso uno, non sono nessuno
Passo e chiudo, fanculo

Written by:
Francesco Tarducci, Raffaele Littorio

Publisher:
Lyrics © SCHUBERT MUSIC PUBLISHING INC.

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