Otis FRM - Quelli del

Conto i secondi che trascorrono un'altra giornata insonne
Pesto i miei sogni e sgorgano in un tumbler da cocktail
Botte da orbi dopo una botte da sobri nei parchi sembriamo goblins
Alle prime luci del sole
Viviamo in luoghi dimenticati
Blocchiamo il tempo ergiamo costruzioni mentali
Figli del consumismo calibriamo spesa profitto ed anche gli anni d’oro
Li misuriamo in carati
Le sostante ci tengono calmi, intrappolati in
Una vita che ci sfida senza neanche farci scegliere le armi
Ed arruolarmi nella crew sotto casa e il solo mezzo per salvarsi
La notte porta consiglio, l’aspetto sulla porta e non ho chiuso ciglio fedeli di un dio boia Che ci odia non lo posso biasimare d’altronde gli abbiamo ucciso il figlio
Visi scavati e portafogli magri colmiamo il vuoto con il nulla solo perché è gratis
Gli straordinari temprano le mani alla ricerca dell’essere in una banca dati
Scalmanati tra i banchi bianchi in terza media nati stanchi nei parchi
Tra bianchi banchi di nebbia
La testa si annebbia e mi ritrovo sul limite
Del confine toffanello scrivo canne e fumo rime
La strada, cova il ripudio per lo studio qua l’ignoranza la si batte a colpi di intuito
E si è già chiuso il circolo vizioso il cerchio è piccolo come inizio
E finisco ed è corto il circuito
In trecento sotto i portici sabbie mobili una sola entrata dieci mila uscite le termopili
E fai sparire il dolore bidibibodibi scolando alcolici tornando a casa sui gomiti
Quelli del chi mi fa un filtro dello sguardo in chimica fisso e guardo fisso nella camera
Proietto il mio futuro sul soffitto tanto sai prima o poi che qualcuno chiamerà
E quindi aspira respira lento insipido il sapore si annida al temperamento
La prima volta con le droghe è come con la tipa ci sarà sempre
Un amico a dire "Te la presento"
Parliamo in codice iunta che si fa crasta, balza perché una vasca
Il tosto guarda che nasca c’ha e chi lo sa non ci casca
La differenza tra chi pippa poco e pippa tanto sono i soldi in tasca
Ragazze madri e madri ragazzine i ladri di appartamento qua occupan palazzine
Serate tra panchine e cartine non hanno fine serate brave
Che di brave han solo il modo di dire
Nati belli e dannati coimputati il peccato originale è solo il primo di una sfilza di reati
Ribelli rinnegati mai appagati affascinanti e marci dentro come i gioielli placcati
Esprime una sentenza
La vita condanna ad un’eterna adolescenza
Un’esistenza fragile in crisi di astinenza
Ma liberi di scegliere la nostra dipendenza
Aspettando che cambi qualcosa il grande giorno
Il finale lo san tutti come quello dei film porno
Coviamo rancori sarà un delirio quando schiuderanno
I buoni lo pensano ma i cattivi lo fanno
Perciò che c’è, che c’è che c’è
Solo io e te io e te io e te
Sono le tre le strade deserte e sentirsi il re
Volgari senza la sindrome di Tourette
Buoni propositi ma pessime abitudini cerchiamo affetto in luridi cuniculi umidi
Unici rimedi per le origini umili esiti di unioni stupidi tra madri volubili e nubili
Quelli del chi mi fa un filtro dello sguardo in chimica fisso e guardo fisso nella camera
Proietto il mio futuro sul soffitto tanto sai prima o poi che qualcuno chiamerà

Written by:
Fabrizio Bruno

Publisher:
Lyrics © O/B/O DistroKid

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