Fabrizio De André - Un Giudice

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura
Ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente
O la curiosità d'una ragazza irriverente
Che vi avvicina solo per un suo dubbio impertinente
Vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani
Che siano i più forniti della virtù meno apparente
Fra tutte le virtù, la più indecente

Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti
È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti
La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo
Fino a dire che un nano è una carogna di sicuro
Perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo

Fu nelle notti insonni, vegliate al lume del rancore
Che preparai gli esami, diventai procuratore
Per imboccare la strada che dalle panche d'una cattedrale
Porta alla sacrestia, quindi alla cattedra di un tribunale
Giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male

E allora la mia statura non dispensò più buonumore
A chi alla sbarra, in piedi, mi diceva, "Vostro Onore"
E di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio
Prima di genuflettermi nell'ora dell'addio
Non conoscendo affatto la statura di Dio

Written by:
Fabrizio De Andre, Giuseppe Bentivoglio, Nicola Piovani

Publisher:
Lyrics © Universal Music Publishing Group

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Fabrizio De André

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